Il prosciutto cotto è un salume tipico italiano, versatile e delicato, ottenuto dalla salatura e cottura della coscia di maiale.
Fino a poco tempo fa si parlava in modo generico di “prosciutto cotto” ma è importante conoscere le diverse tipologie e le loro differenze per poter guidare il cliente all’acquisto.
L’elemento principale che determina la scala di valore di questo prodotto è il suo livello di umidità: maggiore è la quantità di acqua contenuta, minore è la qualità.
A questo proposito, la legislazione italiana identifica per i prosciutti cotti tre categorie qualitative ben distinte:
- Il prosciutto cotto ottenuto da alcune parti della coscia di maiale e con un’umidità molto elevata, pari all’82%;
- Il prosciutto cotto scelto, un prodotto con un livello di umidità del 79,5%, al cui interno sono contenuti almeno tre dei quattro muscoli che compongono la coscia intera del suino;
- Il prosciutto cotto di alta qualità che identifica un prodotto con un livello di umidità decisamente inferiore, circa il 76,5%. Anche in questo caso, sono identificabili almeno tre dei quattro muscoli della coscia.
A queste tre tipologie possiamo aggiungerne una quarta, la spalla cotta, un salume ricavato dalla zampa anteriore del suino. Ricca di tendini e nervi, la spalla cotta è considerata meno pregiata anche se i suoi livelli nutrizionali si avvicinano molto a quelli del prosciutto cotto.
In cucina il prosciutto, come altri importanti alimenti, viene molto utilizzato per saporiti piatti di pasta, per gustosi secondi e nel finger food, ma anche negli antipasti o nei contorni.
Insomma, la versatilità del prosciutto cotto è in grado di soddisfare anche i palati più raffinati!