Le certificazioni Kosher e Halal sono le principali documentazioni alimentari che attestano la conformità dei prodotti di consumo agli standard ebraici e islamici.
Kosher fa riferimento alle regole nutrizionali degli ebrei osservanti e significa “adeguatezza”. Contrariamente alla legge Halal, più generica, definisce in modo specifico le caratteristiche che il pasto deve avere per essere consumato: natura degli alimenti, preparazione del cibo e caratteristiche dell’animale allevato.
Halal è, invece, una parola araba, traducibile con il termine “lecito”, che si riferisce a tutti i comportamenti ammessi dalla religione islamica; non riguarda, dunque, soltanto le abitudini alimentari, ma comprende anche regole relative ad abbigliamento, comportamento e condotta morale; inoltre, la legge Halal prevede diverse interpretazioni all’interno del mondo musulmano, in relazione a tradizioni e luoghi di appartenenza della popolazione coinvolta.
Queste certificazioni sono riconosciute a livello internazionale e permettono alle aziende che ne dispongono di ampliare il proprio mercato nazionale e internazionale. Per le aziende occidentali, dunque, si tratta di un’opportunità per poter soddisfare nuovi clienti e sono molti i brand che hanno adeguato la produzione apportando modifiche alla lavorazione e alla conservazione dei propri prodotti.
A quale mercato si rivolgono?
Il mercato dei prodotti certificati non consta solo di Ebrei o Musulmani osservanti ma anche, ad esempio, di individui vegetariani o che soffrono di intolleranza al lattosio: con queste certificazioni alimentari i clienti si sentono tranquilli e più sicuri poiché consapevoli che questi prodotti soddisfano altissimi standard di qualità. I consumatori vengono informati sull’accurata scelta degli ingredienti, sul rispetto delle norme religiose ma anche relative a igiene, sicurezza alimentare e benessere animale.
Le certificazioni Kosher e Halal, in definitiva, proiettano le aziende in un orizzonte internazionale e interculturale, permettendo loro di farsi conoscere in tutto il mondo per la sicurezza e la qualità dei propri prodotti.
Ma come si ottengono queste certificazioni?
Le aziende interessate devono rivolgersi a laboratori specializzati i quali, ricorrendo a personale altamente qualificato, analizzano prodotti e processi produttivi attraverso un iter di verifica molto specifico che verte principalmente sul controllo degli alimenti e dei macchinari utilizzati, in particolar modo sulle condizioni di lavorazione, produzione e conservazione.
In entrambi i casi è tenuto accuratamente sotto controllo il rischio di contaminazioni, il quale deve essere nullo