Sono ore difficili queste per l’Italia intera e soprattutto per quanti si trovano nella cosiddetta “zona rossa”, estesa, con il Decreto Ministeriale dell’8 marzo 2020, a tutta la Lombardia e ad altre 14 province italiane, tra cui anche il Verbano – Cusio – Ossola e altre province del Piemonte. Ma è proprio questo il momento di non lasciarsi prendere dallo sconforto, di reagire per arginare il più possibile gli effetti di questa crisi sanitaria che, purtroppo, rischia di avere ripercussioni pesanti anche sull’economia, soprattutto per coloro che operano nel settore del turismo e della ristorazione.
Se è fondamentale attenersi scrupolosamente alle restrizioni imposte dal decreto, è altrettanto importante reagire in maniera positiva, fronteggiare a testa alta e con coraggio questa emergenza.
Da questa crisi si può e si deve uscire, ed è per questo che mettere a punto strategie di supporto al settore della ristorazione, ma non solo, è importantissimo; iniziative necessarie che arrivino non solo dallo Stato, ma anche dagli stessi imprenditori che, unendo le proprie forze, possono diventare più forti e vincere insieme questa battaglia.
Numerosi sono gli esempi virtuosi in merito, primo fra tutti la neonata Unione dei Brand della Ristorazione Italiana, associazione temporanea che raccoglie oltre 70 ristoratori milanesi e che rappresenta, ad oggi, circa 10.000 lavoratori sul territorio.
Come approfondito in un precedente articolo, una delle strategie fortemente consigliata dall’Unione è il delivery food: un’opportunità da cogliere al volo; con pochi e semplici accorgimenti è possibile riorganizzare la cucina e proporre un servizio molto apprezzato dalla clientela.
Perché, inoltre, non pensare anche a degli incentivi per chi ordina cibo d’asporto in questo periodo? La priorità deve sempre essere rivolta al consumatore! Ricordiamocelo: l’obiettivo dev’essere quello di fornire ai clienti un prodotto sicuro, che rispetti tutte le norme igieniche e che allo stesso tempo porti in tavola qualità e gusto.
Ricordiamoci, inoltre, che bar e ristoranti, in conformità con quanto stabilito dal decreto dell’8 marzo, possono restare aperti dalle 6:00 alle 18:00 assicurandosi di rispettare l’obbligo di distanza minima interpersonale.
Oltre a quanto disposto per legge, suggeriamo di collocare un dispenser di disinfettante per le mani all’ingresso del locale e su ciascun tavolo: un piccolissimo accorgimento che aiuterà le persone a sentirsi più sicuri nel vostro locale.