Le radici della famiglia de Corato affondano salde nella terra di Puglia, in agro di Andria, sull’altipiano tra le colline della Murgia e il mare Adriatico.

Una storia di successo che dura da quasi un secolo e che ha reso i vini Rivera ambasciatori della Puglia nei mercati di tutto il mondo.

Sono i vigneti l’anima della Rivera: 75 ettari di proprietà, coltivati a cordone speronato e a guyot, con elevata densità di viti per ettaro e bassa produzione unitaria, secondo protocolli di agricoltura sostenibile.

I fondi Rivera, Torre di Bocca e Tafuri, tra i 180 e i 250 metri di altitudine, sono caratterizzati da terreni calcareo-tufacei poveri e profondi e forniscono uve autoctone a bacca bianca con buona acidità e a bacca rossa di grande eleganza e struttura.

A questi si aggiunge lo scenografico vigneto Lama dei Corvi posto a 350 metri di altitudine, con esposizione nord-est verso il mare e il massiccio del Gargano, qui si coltivano Chardonnay e Sauvignon di particolare freschezza e mineralità.

La produzione della Rivera è naturalmente incentrata sulla DOC e le recenti DOCG Castel del Monte, di cui è stata fondatrice e ispiratrice dell’evoluzione e interprete di tutti i suoi vitigni e le tipologie, arrivando a sviluppare in quasi 70 vendemmie una gamma ampia e profonda tra vini bianchi, rosati e rossi dai più freschi e delicati ai più complessi e strutturati.

Carattere comune a tutti i vini Rivera è lo stile enologico che interpreta con rigore i differenti terroir e i vitigni, pur mantenendo un comune e personale equilibrio, eleganza e bevibilità per il piacere dei consumatori più attenti.

Uno stile che mette d’accordo il legame con la tradizione e l’attenzione verso le evoluzioni della tecnica e del mercato.

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