Il consumo a crudo di alcuni prodotti alimentari consente di apprezzarne appieno il sapore ma soprattutto di poter beneficiare fino in fondo di tutti i principi nutritivi in essi presenti.
E’, inoltre, comprovato che mangiare frutta e verdura di stagione cruda, oltre che germogli, cereali, noci e semi, abbia vantaggi per la salute, favorendo la digestione, aiutando la perdita di peso e favorendo l’idratazione del corpo.
La cottura degli alimenti comporta, infatti, la dispersione di alcuni nutrienti e, talvolta, la loro completa distruzione.
Si pensi, ad esempio, alle cosiddette vitamine “termolabili”, come la Vitamina C, che vengono distrutte dalla cottura oppure ai sali minerali che si sciolgono in cottura, per esempio quando si lessano i cibi (si pensi alle verdure).
Sono molteplici, dunque, gli alimenti che è preferibile consumare a crudo:
- la verdura: con le dovute eccezioni, è meglio consumare le verdure crude perché più fresche e nutrienti;
- i grassi: come l’olio d’oliva, il burro o l’olio di semi poiché il calore modifica la composizione delle sostanze grasse, rendendole più indigeste e producendo sostanze nocive;
- lo yogurt: il suo pregio maggiore è legato alla presenza dei fermenti lattici vivi che migliorano la salute dell’intestino e la cottura li distrugge inesorabilmente.
Qualche idea per inserire cibi crudi nella dieta?
- Frullati e centrifugati per colazione: un modo piacevole per consumare frutta e verdura cruda in modo insolito e dissetante;
- Frutta come spuntino: la frutta è una valida e comoda alternativa a snack e cibi poco sani;
- Insalata a inizio pasto: aiuta a saziarsi in fretta e consente di fare il pieno di vitamine ed energia.
Ma se è vero che il consumo a crudo è consigliato per alcuni cibi, è altrettanto veritiero che in altri casi questo è sconsigliato o, quantomeno, necessita di dovute accortezze onde evitare di mettere in pericolo la salute del consumatore.
Si pensi, ad esempio, alle uova, da consumare ben cotte o alla carne, da consumare preferibilmente cotta o marinata con limone o aceto.
Il pesce, se consumato crudo, deve assolutamente essere stato sottoposto al processo di abbattimento per neutralizzare eventuali larve o parassiti. È bene ricordare che la cottura è sì garanzia di una maggiore sicurezza igienica, ma che è anche responsabile di alterazione del patrimonio di acidi grassi essenziali, di cui molte specie ittiche sono abbondantemente costituite; per tale ragione il consumo a crudo, se rispettoso delle regole igieniche essenziali che garantiscano la sicurezza del prodotto, è da consigliare.